Quando si tratta di pizzerie, una voce sicuramente autorevole è quella della guida Pizzerie d’Italia, pubblicata, per la prima volta, 12 anni fa da Gambero Rosso e da allora aggiornata su base annuale. L'edizione 2025 è uscita da qualche mese: questo vuol dire che, insieme a nuovi locali precedentemente assenti ed esercizi usciti dal novero, abbiamo anche una classifica, attualizzata all'anno in corso, delle migliori pizzerie in Italia.
Quello delle pizzerie è stato definito dalla casa editrice italiana, specializzata in enogastronomia, “il settore più dinamico della ristorazione italiana”, che dal 2012, primo anno della guida Pizzerie d’Italia, “ha fatto un balzo in avanti enorme in qualità, investimenti e format”, e che, nonostante la crescita dei prezzi, rappresenta “il modo più immediato, divertente e accessibile col quale poter avere un’esperienza di alta cucina”.
Prima di andare avanti, ecco spiegato in breve il sistema di valutazione dell’unica guida di settore ad assegnare un punteggio ai 750 locali menzionati tra le sue pagine (di cui 116 sono nuovi ingressi). Spicchi e Rotelle vanno da un minimo di 1 a un massimo di 3, in quest'ultimo caso assegnati soltanto a chi si aggiudica un voto dal 90 a salire. Nel 2025, i Tre Spicchi sono stati 96, mentre sono state 16 le Tre Rotelle. A partire dal 2023, inoltre, il Gambero Rosso assegna la Stella ai locali che, per almeno dieci anni consecutivi, si sono aggiudicati o Tre Spicchi o Tre Rotelle.
Ma ora veniamo alla classifica delle migliori pizzerie (primi 3 posti).
Situato a Caiazzo, in provincia di Caserta, Pepe in Grani si riconferma dunque un “rivoluzionario della pizza, ambasciatore di un territorio, icona dell’Italia all’estero”, così si legge sul sito di Gambero Rosso.
Nel 2012, Franco Pepe apre la terza attività dopo quella del nonno, nel 1938, e quella del padre, che oggi è la Pizzeria in Piazza Porta Vetere. “Con l'esperienza di due generazioni alle spalle - si legge sul sito - ispirato da una nuova visione della pizza (...) apre Pepe in Grani, un luogo in cui si incontrano sperimentazioni, artigianato, accoglienza, formazione e attenzione al territorio: un progetto che si arricchisce negli anni, basato sulla passione per l'impasto, per un disco di pasta che racconta i sapori dell'Alto Casertano”.
2025-04-27T10:03:09Z