Alastair Jump, ecologo presso l'Università di Stirling nel Regno Unito, sta provando a risolvere un conflitto molto attuale con un semplice fungo. Oggi l'impatto disastroso che abbiamo sull'ambiente riguarda anche gli allevamenti e l'agricoltura i quali si allargano in continuazione sul pianeta a dispetto di foreste e boschi. Questo nuovo studio però mette i funghi commestibili in prima linea per trovare una svolta.
"Abbiamo obiettivi molto ambiziosi per piantare alberi in Scozia e in tutto il Regno Unito più in generale", spiega Jump. "Quegli alberi devono andare da qualche parte e questo può andare a scapito dei terreni agricoli. Questo approccio invece ci offre una strada per portare alberi e un raccolto commestibile nello stesso spazio".
Una dieta di soli funghi ovviamente non è sostenibile da nessun punto di vista, ma intanto questi organismi sono ricchi di fibre, contengono acidi grassi essenziali e potrebbero sostituire altre fonti di proteine, come manzo, maiale e pollame.
L'idea della ricerca è che i funghi come il Lactarius indigo possano essere coltivati tra alberi piantati in un sistema simile a un frutteto o per ripristinare le foreste in linea con gli obiettivi di conservazione.
Questi funghi formano naturalmente un'intima relazione con gli alberi, intrecciandosi intorno alle sottili radici delle piante, dove scambiano minerali e sostanze nutritive in cambio di carbonio. Man mano che gli alberi si sviluppano, cresce anche la rete fungina sotterranea, che fa germogliare funghi man mano che procede.
In questo modo avresti meno fertilizzanti, meno spreco massivo d'acqua, con più produzione alimentare e un maggiore consumo di CO2 in cambio di ossigeno.
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